il-soprastante_frontData di pubblicazione: 1974

“Soprastante è il classico uomo di fiducia del padrone terriero nella Sicilia dei latifondisti. Ma è una fiducia, troppe volte maturata e aggrovigliata da sottintesi, tortuosità, complicità nello sfruttamento e perfino nel delitto.

La mafia s’infiltra senza apparire, impera senza poter essere identificata e protegge sfruttatori e assassini. L’autore possiede risorse evocative e stilistiche eccezionali, perfino sovrabbondanti a volte, però quasi ad immagine del sole rovente e delle passioni brucianti dell’isola.

Si alternano, tuttavia, nel romanzo, come in quella terra, alle pagine crudamente sconcertanti in cui il delitto si svolge come una allucinazione, ed a quelle tenebrose delle convivenze e degli agguati, pagine ricche di introspezione psicologica, o di rassegnazione verghianamente fatalistica, o di dolente poesia e di religiosità squisitamente soprannaturale, fino all’epilogo insospettato, in cui alla realtà succede una fantasia mistica, ispirata tuttavia ad una intuizione attendibile dell’aldilà, dove definitivamente l’amore trionfa e l’ucciso salva il suo uccisore. Esemplare la capacità dell’autore di narrare con uno stile efficace e duttile, che dà luce e colori connaturali ai personaggi, alle vicende, alle cose (specialmente nelle descrizioni ambientali )”.

(P. Liggeri, La Casa, n. 12, 1971)

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